barca pieghevole
Come nessun’altra
P8 è la barca pieghevole italiana a propulsione ibrida
Vivi il mare in totale libertà.
La barca pieghevole P8 ha una portata di 400 kg e si assembla in 2 MINUTI grazie al sistema di piegatura brevettato. La superlativa rigidità dello scafo in legno consente di navigare veloci e sicuri, anche in mare aperto.
Potrai portare ovunque la tua barca con te, ripiegata nella sacca di trasporto viaggiando a velocità autostradale. Infatti a differenza di un kayak o di un surf il P8 sul portapacchi non produce attriti o turbolenze. Con l’abitacolo sgombro da oggetti ingombranti potrai condividere ogni avventura con le persone che ami senza limiti con i bagagli. E dopo l’uso? Zero costi di rimessaggio. Riposto in un angolino della casa il tuo P8 resterà sempre pronto a scattare per la prossima avventura.
E se invece di un’auto hai un camper, una barca, una Jeep, un Harley, una bici… oppure sei a piedi? Nessun problema: il tuo P8, con le sue ruote, ti seguirà. Per sempre.
Cosa troverai sul sito della barca pieghevole P8?
- Informazioni sulla nostra azienda ZenTime.
- Dettagli e considerazioni sul progetto del P8: qualità, prestazioni, scheda tecnica, ecc….
- Risposte alle domande frequenti (Faq).
- Il Blog del P8, con articoli che riguardano la navigazione a vela, aspetti tecnici, storie di mare ed avventure.
- Sezione dedicata alle dotazioni di base, ai prezzi, alle possibilità di personalizzazione: Shop.
Non hai trovato tutte le informazioni?
Per qualsiasi necessità, se sei curioso di scopire i segreti più nascosti del P8 contattaci oppure clicca sul widget Whatsapp in basso. Amiamo fornire spiegazioni e siamo sempe felici di poter parlare del nostro P8, quindi grazie se ce ne darai l’opportunità.
Tubolari reversibili
L’esclusiva versatilità del P8 si esprime anche attraverso la possibilità di utilizzare le riserve tubolari gonfiabili, comprese nella dotazione, secondo due modalità reversibili.
Riserve interne
Per navigare sulle linee pure e fluide del P8, quindi godendo di un contatto intimo della carena con l’acqua, una migliore risposta al timone e maggiore sensibilità agli effetti del vento. Nulla di più inebriante e adrenalinico per vivere appieno la magia di una barca a vela in legno che, cigolando, si fa strada tra le onde.
Riserve esterne
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- Offre l’utilizzo di una deriva a vela a quanti sono spinti a seguire invece corsi di vela d’iniziazione su grandi yacht, consentendo loro di migliorare il risultato del loro percorso di apprendimento. Infatti la reattività del timone e l’intuitività delle manovre sul P8 consente all’equipaggio di interiorizzare in brevissimo tempo il funzionamento di una barca a vela. Tale vantaggio si traduce anche in una drastica riduzione dei tempi e dei costi di formazione.
- Consente vantaggi gestionali durante l’organizzazione di grandi eventi, ad esempio corsi scolastici, colonie estive, centri vacanza, noleggi, fiere, ecc…
- Permette anche a persone disabili di navigare a vela senza la necessità di accedere in barca dalla banchina mediante l’ausilio di complesse strutture portuali (gru e altre attrezzature), sfruttando il comodo accesso diretto dalla spiaggia.
- Assicura un comodo rientro a bordo durante le gite per fare il bagno.
- Aggiunge idrosostegno durante la navigazione a motore.
- Protegge il motore fuoribordo dal rischio della scuffia nella navigazione a vela con motore ausiliario.
- Garantisce grande stabilità durante sessioni di lavoro con carico/scarico di attrezzature, ad esempio nel caso di utilizzo per subacquea e scopi professionali.
- Dota la barca di efficaci respingenti laterali, evitando contatti rigidi con altre barche, soluzione ideale nell’uso come tender.

La storia della barca pieghevole ibrida P8
(che è anche un pezzo della nostra storia)
Ciao, sono Marco Oliveto, fondatore della ZenTime. Ho 58 anni e sono informatico, progettista, navigatore ed Esperto Velista (esamintore negli esami di patente nautica). Sto per raccontarti la storia di come e perchè abbiamo inventato il Paper8, nome evoluto nel suo breve vezzeggiativo P8.
Tutto è iniziato quando nel 1999 ho varato il mio primo yacht a vela, il “Pinocchio”, un trimarano con foil da che ho costruito per navigare con la famiglia. Grande barca il Pinocchio, compagna di tante avventure. Naviga bene, leggero, veloce ed equilibrato. Mantenuto in perfetta efficienza (grazie alle cure che gli dedicano i suoi giovani armatori Stefano e Francesca), attualmente si dondola felice all’ormeggio presso la lega navale di Bari. Il progetto del Pinocchio partì nel 1994 assieme a degli autentici guru della vela:
- Gabriele D’Alì, architetto di Milano (autore della rubrica “nautica disegnata” pubblicata per decenni sulla storica rivista di vela Bolina);
- Giorgio Bergamini, ingegnere, di Bari come me, progettista di fama internazionale di multiscafi a vela. Pensate che nel 1999 Giorgio è diventato il membro FIV all’interno della “Multyhall Comittee” dell’ISAF, oggi rinominata World Sailing, ovvero la federazione internazionale di vela.
- Michele Vino, barese, mio testimone di nozze ed esperto progettista, raffinato Maestro d’Ascia, navigatore e con quel magico dono di riuscire a costruire quasiasi oggetto partendo dal nulla.
Inizialmente il tender (barchino di servizio) del Pinocchio era un anonimo gommone con motore fuoribordo. Non che fosse il massimo, ma assolveva onestamente al suo compito. A scuotere gli equilibri nel 2009 è arrivato però il Comandante a 4 zampe Benjie, che con i suoi modi spicci (in banchina lo chiamavano “il bretone” per la sua rugosità caratteriale) ci ha subito spiegato, già durante la sua prima crociera, che l’epoca dello sfigato gommone era ormai tramontata. Pertanto, recepito il perentorio ordine, abbiamo subito messo in cantiere il progetto del nuovo tender, più rigido, abitabile, pratico e leggero.
Per onestà però devo ora confessare che da tempo si accarezzava l’idea di un tender ibrido che navigasse anche a vela e a remi. Dunque il tender dei nostri sogni non doveva essere solo una migliore barca di servizio, degna del Comandante Benjie, ma anche un dinghy idoneo a esplorare a vela le coste durante le tappe in crociera.
Siamo partiti dalla considerazione che il nostro tender prima di tutto deveva essere sicuro ed affidabile, una garanzia in tutte le condizioni meteo ed assolvere a tutte le diverse esigenze. Come ad esempio utile a portare un’ancora di rispetto sopravvento per rinforzare l’ormeggio oppure per andare a terra a rifornirsi di acqua e cibo quando alla fonda in baia il vento soffia forte.
Durante la fase di brainstormig ci tornò alla memoria l’incontro casuale avuto anni prima in mare con un Dinghy Mirror, deriva a vela gloriosa e tosta, disegnata per l’addestramento nel tenebroso Mare del Nord nel 1962, in Inghilterra, dalla prolifica matita di Jack Holt,
Il Dinghy Mirror in particolare ci aveva impressionato per la sua eleganza e marinità. Inoltre, come su tutte le barche dotate di specchio a prua (come ad esempio anche l’intramontabile Optimist), la carena anzichè piatta mostrava una buona insellatura… particolare questo di grande rilievo per il progetto che inziava a farsi spazio nella nostra mente…
Ed è allora scattata la scintilla: perchè non pensare a reingegnerizzazione in chiave pieghevole questa fantastica barca? Del resto quali referenze migliori, considerando che nel mondo navigano 70.000 Dinghy Mirror? Infatti a comiciare da Nuova Zelanda e Australia, fino a Stati Uniti e Canada, è la palestra oceanica di intere generazioni di grandissimi campioni.
Dall’amore per Benjie è nato così il primo P8, che grazie al pregiato dna del suo blasonato antenato, ha subito rilevato le sue sorprendenti qualità marine. Lo sviluppo del progetto, condotto assieme al Paper8 Sailing Team, joblab di appasionati velisti, è proseguito con la costruzione di decine di esemplari, testati in mare aperto con ogni condizione di vento, finanche con il mare in burrasca.

Abbiamo realizzato la barca pieghevole a vela, unica al mondo.
Siamo così giunti al momento agognato del deposito del brevetto del P8. Sicuro, performante, eclettico, ibrido, dalla personalità raffinata e molto, molto bello. Costruiamo artigianalmente ogni barca con amore e passione, lavorando legni pregiati e materiali selezionatissimi, applicando controlli qualitativi rigorosi in ogni fase del processo.
Dediche 
Al nostro Comandante a 4 zampe Benjie, che ci ha ispirato nella realizzazione del progetto ed insegnato a vivere in armonia con la natura, il vento ed il mare.
A Beppe Ferorelli, per lunghi e felici anni il velaio del P8, che con pazienza e dedizione ha progettato tagliato e cucito le bellissime vele delle nostre barche.
A tutti i marinai del Paper8 Sailing Team, che con instancabile passione hanno cooperato allo sviluppo del progetto.

Ringraziamenti 
Alla Legno Laser, al suo titolare Nicola Manfredi ed ai suoi collaboratori, in particolare ad Antonella , che con la sua pazienza ha supportato la nostra follia con pazienza e professionalità, assecondando il capriccioso sviluppo del progetto e le migliaia di modifiche ai nostri disegni CAD.
Ad Andrea Ceglie, artista, fotografo ufficiale del P8 e grande amico.
A Francesco, Stefano, Lillo e Francesca, i musicisti dell’Attolini Jazz Etno Project Quartet, che con le loro magiche performance hanno reso unici i nostri memorabili raduni di flotta, componendo finanche il brano “Paper8” dedicato alla nostra meravigliosa creatura.
A Nicola Brini dellla Brini Legnami, Giorgio Cigna di Osculati, i ragazzi di Viadana, Sacloma, Tamitex, Prochima e tutti gli altri fornitori, che nella complessa fase di startup ci hanno supportato prodigandosi con la loro esperienza.
Alla Rai, Giornale delle Vela, Repubblica, Corriere della sera, Bateaux, e tutte le altre testate, italiane e straniere, che hanno raccontato le nostre avventure dando eco e voce al nostro P8.
Alla Presidenza Nazionale della Lega Navale Italiana, che ci ha ospitato nei suoi stand (Salone Nautico di Genova e SNIM) e selezionato come partner tecnico del progetto “Aiutaci a salvare il mare“, permettendo così a centinaia di allievi di seguire corsi di vela a bordo del P8.